Claude Debussy, ad esempio, ne era particolarmente attratto, a tal punto da citarla nel titolo di un brano nella raccolta Estampes (1903), "Divine nombre", e utilizzata più concretamente nella composizione dei brani "La Mer" e "Cathédrale Engloutie".
Cathédrale Engloutie è un preludio per pianoforte di 89 battute, di cui le prime 68 hanno un tempo doppio delle restanti 21: in altre parole, alla battuta 68 il brano rallenta e la durata delle note si dimezza. L'effetto prodotto all'ascolto, quindi, riduce le battute di questa prima sezione a 34, e il brano ha una lunghezza percepita da chi lo ascolta di 55 battute, sezione aurea di 89!
Starai probabilmente pensando: "ma cosa me ne frega? Mica ascolto un preludio di Debussy contando le battute!!"
Beh... nemmeno io, ovvio.
Forse è un buon momento per cominciare?
Ma non parliamo solo di musica classica...
Anche la musica Rock, specialmente nel Progressive Rock, si è confrontata con gli aspetti "mistici" della sezione aurea, e più precisamente con la serie di Fibonacci. L'esempio più emblematico è la musica dei Genesis (band che personalmente adoro), che hanno usato frequentemente la serie fibonacciana nella costruzione armonico-temporale delle loro canzoni: il brano "Firth of Fifth" è tutto basato su numeri aurei!!
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