sabato 6 settembre 2014

Musica Aurea - Parte 2

Fin dall'inizio, ovviamente, la proporzione aurea è emersa anche in ambito compositivo, non solo nella creazione di strumenti musicali.

Claude Debussy, ad esempio, ne era particolarmente attratto, a tal punto da citarla nel titolo di un brano nella raccolta Estampes (1903), "Divine nombre", e utilizzata più concretamente nella composizione dei brani "La Mer" e "Cathédrale Engloutie".
Cathédrale Engloutie è un preludio per pianoforte di 89 battute, di cui le prime 68 hanno un tempo doppio delle restanti 21: in altre parole, alla battuta 68 il brano rallenta e la durata delle note si dimezza. L'effetto prodotto all'ascolto, quindi, riduce le battute di questa prima sezione a 34, e il brano ha una lunghezza percepita da chi lo ascolta di 55 battute, sezione aurea di 89!
Starai probabilmente pensando: "ma cosa me ne frega? Mica ascolto un preludio di Debussy contando le battute!!"
Beh... nemmeno io, ovvio.
Forse è un buon momento per cominciare?

Ma non parliamo solo di musica classica... 
Anche la musica Rock, specialmente nel Progressive Rock, si è confrontata con gli aspetti "mistici" della sezione aurea, e più precisamente con la serie di Fibonacci. L'esempio più emblematico è la musica dei Genesis (band che personalmente adoro), che hanno usato frequentemente la serie fibonacciana nella costruzione armonico-temporale delle loro canzoni: il brano "Firth of Fifth" è tutto basato su numeri aurei!!
Se non lo conosci già (ma anche se lo hai già ascoltato!) ti propongo questa canzone meravigliosa... e mi raccomando, conta le battute e individua le divine proporzioni!!! :)


mercoledì 16 luglio 2014

Musica Aurea - Parte 1

Abbiamo parlato di divina proporzione e abbiamo trovato un rapporto corrispondente ad un numero ben preciso...
Vediamo ora da dove sia uscito, questo benedetto 1,618!


Per capire bene, basta osservare il disegno qui sotto, che rappresenta il metodo analitico per la determinazione del rapporto aureo:

Dato un segmento (AC), si ottiene una sezione aurea quando il tratto più corto (BC) sta al tratto più lungo (AB) come il tratto più lungo (AB) sta al segmento intero (AC).

In sintesi, scriveremo così la proporzione:

                      BC : AB = AB : AC

Ma non voglio soffermarmi su questioni matematiche, direi che ti basta aver visto questo schemino ed aver capito da dove sia uscito il numero d'oro.
Passiamo al vero argomento di oggi, che riguarda il rapporto fra la proporzione divina e la musica!

Se hai studiato un minimo di musica ti sarai reso conto di quanti legami abbia con la matematica, e molti ritengono che in essa sia centrale il ruolo della sezione aurea. A sostegno di questa tesi vengono spesso evidenziate alcune particolarità strutturali di strumenti come il violino e il pianoforte.

Nel caso del violino, alcuni ritengono che la piacevolezza del suono dipenda dall'abilità dei liutai di costruire la sua cassa armonica secondo particolari geometrie: per esempio, l'arco che ne costituisce la base avrebbe, in molti casi, il suo centro di curvatura proprio in posizione aurea rispetto alla lunghezza complessiva dello strumento!

Nel pianoforte, invece, particolare attenzione viene data alla struttura tastiera: i 13 tasti delle ottave, distinti in 8 bianchi e 5 neri, a loro volta suddivisi in gruppi di 3 e 2 tasti ciascuno. Ora, riscrivo questi numeri in sequenza contraria: 2, 3, 5, 8, 13... cosa noti? 
Sono i primi numeri della sequenza di Fibonacci!
Ma anche in questo caso, ancor più che nel precedente, si tratta di una particolare coincidenza che non può neppure essere attribuita ad una specifica volontà del costruttore, trattandosi di una soluzione motivata unicamente dall'evoluzione strutturale dello strumento!

...Sempre più interessante, no?

lunedì 30 giugno 2014

La Divina Proporzione

Hai mai sentito parlare di sezione aurea?
O rapporto aureo, numero aureo, o... proporzione divina? (lo scrivo in grassetto perché questo termine mi piace da morire!)
È un argomento estremamente vasto e affascinante, che devi assolutamente conoscere!
Abbraccia moltissimi settori, quindi, ovviamente... anche la musica!

Ma iniziamo col capire che cosa sia, questa "proporzione divina" (ahhh quanto mi piace dirlo!)...

Esiste, sin dai tempi più antichi, una proporzione che è stata presa in considerazione per ottenere una dimensione armonica delle cose.
Dalla geometria all'architettura, dalla pittura alla musica, potrai notare come questa rappresentazione corrisponda ad un rapporto che è stato definito pari a 1,618 e viene chiamato anche "numero d'oro".

Per fare qualche esempio: la piramide egizia di Cheope ha una base di 230 metri e un'altezza di 145; se calcoli il rapporto base/altezza ricaverai un numero molto vicino ad 1,6.
O ancora: Beethoven, nelle "33 variazioni sopra un valzer di Diabelli", suddivise la sua composizione in parti corrispondenti ai numeri di Fibonacci, il cui rapporto corrisponde... indovina un po'? Proprio al numero d'oro.
Ma non finisce qui... possiamo trovare questo magico rapporto veramente in tantissime cose, compreso il corpo umano!
Sei una persona proporzionata?
Se sì, prova a fare questi calcoli: moltiplica per 1,618 la distanza che va dai tuoi piedi all'ombelico... dovresti ottenere la tua statura. Non ce l'hai fatta? Allora va' da un fisioterapista o da un chirurgo e fatti "proporzionare"! :)
Anche la distanza dal gomito alla mano (con le dita tese), moltiplicata per 1,618, dovrebbe darti la lunghezza intera del braccio. E così avviene in molte altre parti del corpo!

Curioso, vero?

sabato 14 giugno 2014

Smettila di soffrire

Allora? Come ti senti?
Hai sbloccato la situazione? O il mondo ti sembra ancora grigio?
Hai cercato la soluzione fuori, per la strada, fra i tuoi amici... oppure hai guardato dentro di te?
Se sei ancora focalizzato/a sull'esterno, mi spiace, ma hai sbagliato strada.
Ricordi la domanda che ti ho rivolto nel post precedente?

Io sto male perché il mondo fa schifo, oppure il mondo fa schifo perché io sto male?

Come vedi, il solo cambiare leggermente la disposizione delle parole, ne rende il significato ben diverso.

Molto spesso si fa confusione fra causa ed effetto: non parlo di una "leggera" confusione, ma si scambia proprio una cosa per l'altra!!
Nel caso generale già citato, la causa risulta essere il mondo che fa schifo, mentre l'effetto è il nostro provare sofferenze anche molto intense.
Ma è esattamente il contrario: questa è la verità! 
Finché continuerai ad accusare un qualcosa al di fuori di te, un "esterno" (che non esiste), non troverai vie d'uscita: entrerai in un loop di sofferenza costante e in alcuni casi potrai addirittura perdere di vista la motivazione principale che ha scaturito tutto questo.

Nel momento in cui riuscirai a disidentificarti da questo stato d'animo, con un lavoro di autosservazione (distaccandoti dalla tua mente e da tutte le preoccupazioni che la bombardano), e riuscirai a comprendere con tutto il tuo corpo che il mondo non fa schifo, ma semplicemente sei stato tu ad inserire questo "filtro negativo" alla realtà che ti circonda, allora ti si aprirà finalmente una porta.

Una porta che già c'era, ma non riuscivi a vedere.
Questo però non deve avvenire da un punto di vista analitico/mentale, ma più in profondità (per questo ho usato il termine "comprendere con tutto il corpo"): allora ti renderai conto improvvisamente che tutti i problemi sono illusori, creati da una parte di te, che è la tua parte mentale.
In quel momento la mente collasserà: collasserà quindi quella parte di te che ha creato il problema fino a quel momento.
Non hai trovato la soluzione al problema, ma semplicemente hai dissolto l'ente che lo teneva in vita 

Ricapitolando: smetti di identificarti con la tua mente (che è quella che crea i problemi), quindi la vedi da fuori, e osservandola da fuori non c'è più il problema.

Come al solito... più facile a dirsi che a farsi!

Il difficile è proprio comprenderlo in profondità, e non solo con la mente, infatti ti capiterà spessissimo, soprattutto all'inizio, di sapere "come stanno le cose" perché magari ti ricordi il testo di questo blog, ma di non comprenderlo davvero, quindi la sofferenza non cesserà.
Ricordati che il tutto deve avvenire mediante un'intuizione, quindi non pensare troppo!

Buon Lavoro 

domenica 1 giugno 2014

Mondo Grigio

Ci sono periodi nella vita in cui pare essere tutto grigio: il mondo ti fa schifo, le persone sono cattive, il lavoro non va come vorresti, o peggio ancora, lo hai perso; ti accorgi di non avere dei veri amici, oppure rimani deluso da certi comportamenti... e ti senti solo
Insomma, intorno a te sembra proprio andare tutto male e non c'è, o meglio, non vedi alcuna via d'uscita.
Forse in cuor tuo sai che c'è, ma non sai nemmeno dove, né come cercarla!!
Ti senti male. Malissimo.
Non riesci a sollevarti in nessun modo: non hai voglia di fare nulla di tutto ciò che di solito ti fa sentire bene.
Sei impotente. Questa sensazione ti logora dall'interno: vorresti morire ma non hai la forza di ucciderti. Proprio perché il tuo inconscio sa che la soluzione sia ben più semplice.

(Forse ho esagerato? Non credo.
Se davvero non ti sei mai ritrovato in un tale stato d'animo, beh, sono molto felice per te. Ma posso assicurarti che ti capiterà, prima o poi.

E magari ti ritroverai disperatamente a ri-cercare il blog di quello svitato di Daniele Rebaudo!!)

Quindi, stai così male per l'insieme di cose/situazioni esterne che non funzionano come dovrebbero, giusto? Diciamo che il mondo fa schifo.

Ora ti propongo una domanda che devi rivolgere solo a te stesso, che potrebbe essere la svolta per il tuo problema:


"Io sto male perché il mondo fa schifo, 
 oppure il mondo fa schifo perché io sto male?"


Da quando io ho iniziato a pormi questa domanda, nel corso di varie situazioni più o meno sgradevoli, la mia vita ha iniziato a prendere una piega diversa...

Per ora rifletti un po' (ma non troppo, se ti prende fuoco il cervello non potrai leggere il prossimo post e scoprire la verità!!), ne riparliamo fra qualche giorno!


Ps: cerca di guardare oltre la punta del tuo naso: forse la domanda che ho scritto qui sopra ti sembra assurda, ma ti assicuro che cambiando la prospettiva verso la realtà che ti circonda si aprirà un mondo del tutto nuovo.

martedì 20 maggio 2014

Mangiare con Consapevolezza

Sicuramente ti sarà capitato un sacco di volte di ricevere questa domanda:
"Cos'hai mangiato oggi/ieri a pranzo?"
E qualche volta ti sarà anche capitato di non saper rispondere... dico bene???
Beh, pensi sia dovuto solo a un problema di memoria?
Vorrei darti io la risposta...... NO.
La verità è che la maggior parte delle persone, mentre mangia, è addormentata: la mente è altrove, magari si sta guardando la televisione e all'ultima puntata di Uomini e Donne la tensione è così forte da mordersi la lingua per sbaglio!!!
Di certo non pensa a ciò che i suoi denti stanno tritando. 
Ed è proprio questo il problema, altro che memoria.

Sapevi che in alcuni paesi orientali è richiesto (o addirittura obbligatorio) il silenzio, durante i pasti?
Ovviamente si evita di parlare per non creare distrazioni sul momento presente, che in quel caso sarebbe il pranzo o la cena, e quindi mangiare consapevolmente (coscienza alimentare).
E sapevi anche che prestando più attenzione a quello che ingerisci, ne ricavi più nutrimento ed energia? Scommetto di no.

Ma cosa significa esattamente mangiare con consapevolezza?
Ti invito a leggere la risposta in questo bellissimo paragrafo tratto dal libro "Vita di Siddharta il Buddha" di Thich Nhat Hanh:

"Bambini, dopo avere sbucciato un mandarino, potete mangiarlo con consapevolezza o distrattamente. Cosa significa mangiare un mandarino con consapevolezza? Mangiando un mandarino, sapete che lo state mangiando. Ne gustate pienamente la fragranza e la dolcezza. Sbucciando il mandarino, sapete che lo state sbucciando; staccandone uno spicchio e portandolo alla bocca, sapete che lo state staccando e portando alla bocca; gustando la fragranza e la dolcezza del mandarino, sapete che ne state gustando la fragranza e la dolcezza. Il mandarino che Nandabala mi ha offerto aveva nove spicchi. Li ho messi in bocca uno per uno in consapevolezza e ho sentito quanto sono splendidi e preziosi. Non ho dimenticato il mandarino, e così il mandarino è diventato qualcosa di molto reale. Se il mandarino è reale, anche chi lo mangia è reale. Ecco cosa significa mangiare un mandarino con consapevolezza."

Prova a mirare la tua attenzione su ciò che stai facendo in quel momento, non solo mentre mangi, ma in ogni azione!
Pian piano ti accorgerai che la qualità delle tue azioni migliorerà... e il tuo peso diminuirà! ...Perché è risaputo, noi occidentali mangiamo molto più di quanto effettivamente avremmo bisogno, con conseguenze negative in termini di salute e sprechi: mangiare lentamente e in modo attento ti aiuta ad evitare abbuffate infinite ed a recuperare una forma fisica migliore. 

martedì 6 maggio 2014

Studio e Consapevolezza

Mi capita spesso, durante le lezioni coi miei allievi, di notare chiaramente che non sappiano ciò che stanno facendo.
In seguito a numerose ripetizioni di passaggi sbagliati (riguardo al pianoforte), ritmi storpiati (riguardo alla batteria), e svariati errori generali, li fermo e dico:
"Alt, rifletti un momento: che cosa stai facendo esattamente? Sei consapevole dei movimenti che devi compiere per eseguire al meglio questo passo?"
Ok, probabilmente non uso un linguaggio così formale e in mezzo ci ficco anche qualche parolaccia (e perché no, qualche insulto, che non fa mai male per scuotere l'attenzione!), ma il senso rimane lo stesso :)

Ebbene, nella maggior parte dei casi non mi sanno rispondere: o meglio, credono di sapere, ma quando poi tentano di farmi capire ciò che gli frulla per la zucca, spesso non riescono nemmeno ad esprimere una frase di senso compiuto!!

A quel punto li faccio ragionare passo dopo passo: continuare a provare un passaggio senza aver esattamente chiaro in mente quel che si sta facendo, difficilmente porterà ad un risultato positivo. O forse accadrà, ma sprecando molto più tempo del necessario!
Occorre quindi fermarsi e ragionare su ogni singolo movimento che dobbiamo compiere, senza aver fretta di andare avanti
Già, perché è proprio la fretta di imparare qualcosa che spesso ci fa perdere tempo e sottovalutare aspetti fondamentali per l'apprendimento: la consapevolezza è uno di questi.
Quindi, questa "fretta" ci rallenta!

Quando ti ritrovi a studiare per un po' un passaggio musicale, che sia col pianoforte, con la batteria, ma anche con la chitarra, la tromba, e qualsiasi altro strumento, fermati un attimo e rifletti: focalizza la tua attenzione su ogni singolo movimento del tuo corpo, sii presente; questo ti obbligherà a svuotare la mente da pensieri "intrusi" e sicuramente i risultati arriveranno prima!

mercoledì 16 aprile 2014

Riflessione ed Intuizione

Bene.
Scrivo questo post con un po' di ritardo, ma sto passando un periodo stressante e impegnativo, ricco di impegni ed emozioni.
Purtroppo non tutte positive.
Inoltre, da poco mi sono reso conto che questo blog stesse diventando una sorta di "enciclopedia", e siccome non era questa la mia intenzione, cercherò di ritornare sulla "retta via" con questo nuovo testo: forse vuol essere uno sfogo personale, ma scriverò solo ciò che deriva dal mio cuore e penso che potrebbe dare importanti spunti di riflessione a tutti quelli che mi stanno seguendo.


Sto attraversando un periodo colmo di alti e bassi, sbalzi d'umore sempre più frequenti: credo siano dovuti alla moltitudine di impegni che mi ritrovo ad avere, ed a vari "disagi sentimentali"... quelli non mancano mai.
Certamente avrai anche tu passato momenti di questo tipo, ed ora vorrei cercare di fare un po' di luce sul perchè si verifichino certe situazioni, e sul cosa comportino.

Questi continui sbalzi di energie portano ad uno squilibrio psicofisico da non sottovalutare che va ad influire sul nostro lavoro, le nostre passioni, il nostro tenore di vita.

I nostri obiettivi vengono annebbiati da sensazioni spesso del tutto illusorie provenienti da noi stessi, a differenza di quanto crediamo. Tendiamo quindi ad incolpare persone e/o situazioni esterne dimenticandoci che non c'è un "esterno", ma la realtà è dentro di noi.
Che lo voglia o no, TU sei il creatore della tua realtà. E tutte le vicende che "non avresti voluto" derivano semplicemente dal tuo subconscio.
Dal momento in cui il tuo subconscio rappresenta circa il 95% della tua consapevolezza... beh, fatti due calcoli su come potresti condurre una realtà senza troppe sorprese!

Il punto sono i tuoi obiettivi: il non perderli di vista sarà il tuo sforzo più importante, e a volte che il più ostico, come sta accadendo a me proprio ora.
Ti troverai dinnanzi a scelte apparentemente molto difficili: riuscire a leggerle obiettivamente è davvero arduo perchè vengono filtrate dalle nostre emozioni, e prendere una decisione può comportare davvero tanta frustrazione... in base soprattutto all'intensità di queste emozioni.
Bisognerebbe riuscire ad estinguere o almeno ad attenuare questi filtri, in modo da riconoscere il problema con maggiore lucidità... cosa più facile a dirsi che a farsi, ovviamente.

Focalizzati sui tuoi obiettivi cercando di scartare tutte le situazioni di minor importanza.
Come mi ha fatto notare recentemente una persona molto cara, in alcune situazioni non spendere troppo tempo nella riflessione, agisci secondo il tuo istinto, ricordando sempre che qualsiasi decisione prenderai sarà quella giusta, perchè ogni avvenimento è a favore della nostra evoluzione interiore, anche quando si presenta totalmente negativo! 

martedì 1 aprile 2014

Hang Drum - Parte 2

Hai sentito il suono dello Hang, nel video inserito nel mio ultimo post?
Non lo trovi anche tu stupendo?
Beh, come ti ho già accennato, se dovesse venirti l'idea di procurartene uno dovrai armarti di una buona dose di pazienza.
La procedura di acquisto risulta, infatti, alquanto ostica e laboriosa! 
Lo strumento originale (nel corso degli ultimi anni sono nate altre imprese artigiane che producono strumenti simili allo Hang) viene costruito in Svizzera, dall'azienda PANArt attiva dal 2000: i suoi artigiani sono decisamente severi ed esigenti, e anche se avessi l'intenzione di andare direttamente a Berna, nella sede ufficiale, per tentare di "accorciare" i tempi di attesa ti garantisco che sarà del tutto inutile!

La modalità di acquisto prevede l'invio di una lettera in inglese o in tedesco, nella quale descriverai la tua richiesta inserendo anche un tuo numero di telefono e/o il tuo indirizzo e-mail per essere - eventualmente - ricontattato.
Con un po' di fortuna questo avverrà, e in primavera (unico periodo di vendita) potrai acquistare questa piccola meraviglia.
"Piccolo" dettaglio: i tempi di attesa tra il contatto e la vendita sono di circa 2 o 3 anni... !!!!!


Sì, posso immaginare che cosa ti stia chiedendo... il prezzo.
Con le premesse qui sopra di certo non ti aspetterai una cifretta da nulla, ma se ci pensi bene, 2000 euro non sono nemmeno così tanti considerando l'esclusività e il fatto che siano interamente creati a mano (intonazione compresa, che viene fatta ad orecchio).
Già, 2000 euro è il prezzo di mercato del 2013.


 

martedì 25 marzo 2014

Hang Drum - Parte 1

Oggi voglio parlarti di uno strumento estremamente affascinante, di cui ho scoperto l'esistenza solo qualche anno fa: lo Hang Drum.

Lo Hang è uno strumento a percussione di metallo appartenente alla categoria degli idiofoni, di cui ho già parlato in questo post.
Come puoi vedere dalla foto, è composto da due semisfere appiattite in acciaio che, unite, gli conferiscono la tipica forma lenticolare. Ha un diametro di poco più di 50cm ed un'altezza di 24.
Sulla semisfera superiore troviamo una protuberanza centrale e 7 leggere cavità verso il bordo, ogniuna delle quali emette una nota differente, mentre la semisfera inferiore risulta liscia con un unico foro al centro, che funge da cassa di risonanza e quindi amplifica il suono.

La parola "hang", nel dialetto di Berna, indica la mano: infatti viene suonato col polso, il palmo, e le dita delle mani. Normalmente viene appoggiato sulle ginocchia, ma l'utilizzo di un supporto non è vietato!
Quando sentirai il suo incantevole suono ti innamorerai anche tu! :)

Ma c'è un aspetto di questo strumento molto particolare che la maggior parte della gente non sa: la sua reperibilità.
Nei prossimi giorni scoprirai che poter toccare con le tue mani questo magico strumento non è affatto facile come possedere una chitarra, un pianoforte o una batteria...
 
 

martedì 18 marzo 2014

La marimba

Dopo l'introduzione della scorsa settimana nel mondo degli strumenti a percussione, oggi voglio illustrarti nel dettaglio uno di essi, al quale sono particolarmente affezionato e che sto tuttora studiando: la marimba.
Appartenente alla categoria degli idiofoni (di cui ho parlato nel precedente post), la marimba ha origini africane: i primi esempi risalgono al XVI secolo e assunsero diversi nomi (balafo, malimba, marimba, manza, balinga, ecc.). Si trattava comunque di uno strumento composto da una serie di tavole di legno duro, sotto le quali venivano esposte una serie di zucche essiccate e svuotate, o grosse canne di bambù, che fungevano da risonatori. Le tavole della tastiera venivano percosse con mazzuole leggere di legno, e l'intonazione della nota poteva variare a seconda dello spessore del legno, lunghezza e larghezza delle tavole, dalla loro durezza e dal peso.

Oggi la marimba si è evoluta ed ha conosciuto uno sviluppo tecnico notevole, come si può notare dall'immagine qua a fianco: fino a qualche anno fa i modelli in commercio comprendevano 4 ottave, mentre oggi le più comuni si estendono a 4 ottave e 1/3 (come nel caso della mia marimba), o addirittura raggiungono 5 ottave.

Ma la caratteristica davvero affascinante, a mio parere, di questo strumento è che la moderna musica per marimba prevede l'utilizzo di 4 bacchette simultaneamente! Anzi, addirittura fino a 6, ma è piuttosto raro. Questo permette ovviamente di eseguire accordi completi e di suonare note anche molto distanti fra loro senza dover "fare troppa strada" con le braccia (anche se di movimento ce n'è comunque parecchio!).
Esistono diversi tipi di impugnatura delle bacchette, anche se le più comuni sono 3: ogni grip presenta vantaggi e svantaggi.
Forse in futuro creerò un post più dettagliato sulle varie prese, e per ora ti propongo un video realizzato da me stesso, in cui eseguo un brano con la marimba. Buon ascolto!  
 

martedì 11 marzo 2014

Gli strumenti a percussione

Nonostante mi sia avvicinato alla batteria relativamente presto, non avevo ancora in mente un concetto di percussioni più in generale.
E' stato solo all'ultimo anno di scuole superiori che, facendo una visita al Conservatorio Statale di Genova, ho avuto la possibilità di scoprire questo bellissimo mondo.
Mi sono così reso conto che la batteria non fosse altro che un insieme di percussioni, e che in una scuola formativa come il Conservatorio non era nemmeno compreso nei corsi principali, essendo uno strumento relativamente recente.
Ma vediamo di capire cosa sia esattamente, uno strumento a percussione:
Esempio di grancassa
lo strumento a percussione è quello strumento musicale che suona quando viene colpito, agitato o sfregato dalle mani di un esecutore oppure da oggetti appositi come bacchette varie, che possono essere molto differenti tra loro. 
Possiamo dividere gli strumenti a percussione in due grandi gruppi: 

  • quelli a suono determinato, in grado di emettere note di altezza definita (ad esempio la marimba, il vibrafono, lo xilofono); 
  • quelli a suono indeterminato, che producono suoni di un'altezza non misurabile con precisione (ad esempio la grancassa,il tamburo o il djembè).

Djembè africani

Oggi questi strumenti sono dotati di sistemi per modificare la tensione delle membrane (nel caso degli strumenti a suono indeterminato), che ti permettono di regolare la loro intonazione.


In base alla loro tipologia, abbiamo due ulteriori differenziazioni:

  • i membranofoni, che emettono il suono per mezzo della vibrazione di una membrana tesa (tamburo, grancassa);
  • gli idiofoni, che emettono il suono dalla vibrazione del corpo dello strumento stesso (triangolo, vibrafono).


mercoledì 5 marzo 2014

L'importanza di una Band

Questo blog è nato per esprimere le mie passioni inerenti alla musica, e così ho intenzione di fare... non ho perso di vista questo obiettivo!!!
Tuttavia ritengo che certi argomenti siano estremamente importanti per la vita di tutti gli esseri umani, quindi capiterà sovente che entri in certi dettagli, come è capitato nei miei ultimi due post sulla Legge di Attrazione. Se non ti è capitato di leggerli, ti suggerisco di farlo cliccando su questo link!

Come ho scritto qualche settimana fa, mi sono avvicinato alle percussioni e in particolare alla batteria quando avevo solo 11 anni. Ho avuto la possibilità di frequentare un corso che mi ha permesso di imparare la tecnica di base, ma la mia "formazione" realmente significativa sullo strumento è avvenuta grazie alla mia prima band, che a partire dall'estate del 2002 mi ha coinvolto in lunghissime sessioni di prove settimanali: ci chiudevamo il saletta ogni sabato dalle 14.00 alle 19.30, se non oltre, senza quasi smettere di suonare!! 
L'affiatamento era l'ultimo a mancare, e grazie a questo io e il mio gruppo siamo potuti crescere musicalmente in maniera esponenziale: considero il periodo che va dal 2002 al 2006 come gli "Anni d'Oro" della mia attività batteristica!!
In base alla mia esperienza, non posso fare a meno di darti un prezioso consiglio, che suggerisco molto spesso anche ai miei allievi:
vuoi davvero imparare a suonare? Trovati una band, un duo, un trio, o qualsiasi altro ensemble per darti la possibilità di suonare assieme ad altre persone. In questo modo ti assicuro che avrai modo di crescere molto più velocemente e arricchire il tuo bagaglio musicale!
Inoltre, nel caso di un batterista, sai bene che non nasce come strumentista solista, bensì come accompagnatore! A maggior ragione dovrai saper ascoltare le persone che suonano insieme a te, seguendo e colorando le loro frasi sulla la base della tua preparazione.


martedì 25 febbraio 2014

La Legge di Attrazione - Parte 2

Ora che ti ho presentato questo concetto in maniera più semplice possibile, vediamo di capire come possiamo sfruttare la Legge a nostro vantaggio.
Chiaramente non è cosa facile, ora come ora. Dico "ora come ora" perchè in questo momento non abbiamo la predisposizione mentale per riuscire a comprendere il Segreto.
Te l'ho spiegato nell'ultimo post, e tu hai certamente capito.
Ma c'è una una sottile - ma altrettanto profonda - differenza fra il sapere, capire, e il comprendere. In merito a questo voglio proporti una citazione di G.I.Gurdjieff, un importante filosofo e ricercatore scomparso nel secolo scorso:
"Un uomo non può dire di comprendere un concetto se lo sa solo con la testa. Lo deve sentire, con tutta la propria massa, con l'intero suo essere. Allora lo comprenderà."
Georges Ivanovič Gurdjieff
Solo quando avremo davvero compreso a fondo la sua veridicità, potremmo vedere e percepire concretamente i risultati. Ma credo che questo valga per ogni cosa, anche al di fuori della Legge d'Attrazione!
Certamente questo è il passo più difficile da compiere, ed è per questo motivo che alcune persone affermano che la Legge non funzioni: il loro atteggiamento mentale è tutt'altro che corretto.

Non devi assolutamente dimenticare questi due punti:
  • se credi che la Legge d'Attrazione funzioni e ti focalizzi su risultati positivi, li attrarrai e avrai successo.
  • se credi che la Legge d'Attrazione non funzioni, verrai accontentato e l'Universo ti manderà risultati che confermino questa tua convinzione. 
"Ma come faccio a cacciare via dalla mia testa questi dubbi e riuscire davvero a sfruttare la Legge d'Attrazione?"
Questa è stata una delle prime domande che mi ha incentivato ad approfondire l'argomento: la risposta è tanto semplice da spiegare, quanto difficile da applicare...!
E' necessario infatti cambiare il proprio sistema di credenze, altrimenti le tue azioni e i tuoi pensieri non saranno congruenti con gli obiettivi che ti sei posto e rischierai in questo modo di sabotarti da solo.
Ma sei pronto a farlo? La maggior parte delle persone non riesce nemmeno a concepire l'idea. A mio parere, questo dipende fortemente dal tuo livello di apertura mentale.
Non vorrei dilungarmi ancora molto su questo argomento, seppur sia importantissimo, quindi voglio solo darti gli ultimi consigli:
dovrai imparare a cogliere i "deboli" segnali dell'Universo e a fidarti dell'intuizione.
Inoltre, un'altra cosa dev'esserti ben chiara: per ottenere dei risultati non puoi limitarti a visualizzare le tue intenzioni, perché è tutto inutile se poi non passi all'azione!!! Quindi... AGISCI.

"L'ingrediente critico è muovere il culo e fare qualcosa. E' così semplice. In tanti hanno idee, ma ci sono pochissimi che decidono di metterle in pratica ora. Non domani. Non la settimana prossima. Ma ORA. Il vero imprenditore è uno che FA, non un sognatore."
 - Nolan Bushnell -

martedì 18 febbraio 2014

La Legge di Attrazione - Parte 1

Potremmo dire semplicemente che la forza di gravità sia una forza di attrazione verso il centro della terra, o comunque, la forza di attrazione fra due corpi.
Questa legge fondamentale della fisica ci viene insegnata sin dai tempi delle elementari e tutte le persone la riconoscono come assolutamente vera e incontestabile!!!
Ma voglio chiederti una cosa: credi davvero che le uniche leggi esistenti siano quelle che vengono insegnate nelle istituzioni?
Ci sono alcune leggi universali  (7 per esattezza) che agiscono costantemente, indipendentemente dalla nostra volontà, esattamente come la forza di gravità.
Una di esse è proprio la Legge dell'Attrazione: una legge immutabile, imparziale e costantemente in azione, a prescindere dal fatto che l'essere umano ne sia consapevole o meno.
Purtroppo però, l'ignoranza nei confronti di essa ti penalizza, e presto scoprirai il perché.
Vediamo intanto di capire che cosa afferma la Legge d'Attrazione:
qualsiasi cosa su cui focalizzi la tua attenzione viene attratta nella tua vita e si manifesta nel mondo fisico. In altre parole, il tuo visualizzare obiettivi, risultati, situazioni e circostanze di ogni genere, affiancato ad emozioni positive o negative, aumenta la probabilità che tale immagine diventi reale e che trovi una corrispondenza reale nella tua vita.
Essa è ritenuta universale perché non ha importanza chi sei, cosa fai, o in cosa credi, perché agirà sempre nello stesso modo. Esattamente come la forza di gravità. 
Non voglio indurti a credere a nulla: qui non c'è bisogno di "credere", come avrai già capito, perchè tutti noi applichiamo costantemente la Legge d'Attrazione nella nostra vita, anche se non ce ne rendiamo conto.
Mi interessa solo insegnarti a conoscerla, ma soprattutto ad utilizzarla volutamente, al fine di avere un potente strumento in più per a realizzazione dei tuoi obiettivi e sogni.
Quando mi trovavo all'ultimo anno di pianoforte al Conservatorio di Genova ho iniziato a focalizzarmi quasi ogni giorno su un preciso obiettivo: ottenere una valutazione finale di almeno 9/10.
 Troppo presuntuoso? Non direi, non sono mai stato uno che punta ad una banale sufficienza, ho sempre aspirato a risultati più grandi... e certamente questo ha giovato alla mia evoluzione personale.
Comunque, quell'anno ho continuato a studiare normalmente, ripetendomi in testa "voglio prendere almeno 9 al mio esame finale", anche più volte al giorno. E il risultato non solo è arrivato arrivato, ma ho ottenuto un voto addirittura superiore.
Potrai anche parlarmi di coincidenza, ed io non potrei provarti che una forza invisibile mi abbia permesso di realizzare i miei obiettivi, perché la focalizzazione non basterà: dovrà essere affiancata dal giusto impegno finalizzato alla realizzazione di quell'obiettivo! Ed è proprio ciò che ho fatto io, continuare ad impegnarmi costantemente per eseguire al meglio il mio Concerto. 
Quali sono i tuoi sogni? Pensi di poter ottenere ciò che desideri?
Se la risposta è Sì, è vero, lo puoi fare.
Se la risposta è NO, hai ragione comunque, perché la Legge attrarrà le tue convinzioni.

martedì 11 febbraio 2014

Un sogno che si avvera

Quando avevo solo 12 anni, mio fratello mi portò nella sala prove in cui aveva iniziato a suonare con un amico: erano un chitarrista ed un bassista in cerca di un terzo elemento che sporcasse ulteriormente quel già abbastanza grezzo sound punk partorito dalle corde - stonate - dei loro strumenti. Insomma, un ragazzino di dodici anni che aveva preso in mano due bacchette per la prima volta qualche mese prima era ciò che faceva il caso loro.
Quel giorno mi avevano invitato per ascoltare qualche brano che si erano preparati, o almeno era ciò che mi avevano fatto credere... ma appena entrato in quella saletta mi ritrovai davanti una batteria completa e già montata! Inutile esprimere la sensazione provata in quel momento...
Ora voglio farti una domanda: sei consapevole di attrarre ciò che pensi? Beh, io ho scoperto questa realtà solo recentemente.
Io non mi sarei mai e poi mai aspettato di ritrovarmi davanti una batteria nuova di zecca, ma ricordo bene quanto l'avessi desiderata in precedenza, e sono sicuro tuttora che non sia stato un caso.

Tu che ne dici?

martedì 4 febbraio 2014

L'orecchio assoluto

Ora che abbiamo fatto luce sulla definizione di orecchio musicale, possiamo parlare dell'orecchio assoluto, che è una cosa ben diversa!
Abbiamo visto insieme i 4 parametri del suono: intensità, timbro, altezza, durata.
L'altezza, in particolare, è il suo elemento caratterizzante. La variazione dell'altezza dei suoni crea quella che comunemente viene chiamata melodia.
Per la maggior parte delle persone non è facile riconoscere e collocare un suono musicale, ed ecco che arriviamo alla definizione di orecchio assoluto: la capacità di individuare un suono e riconoscere di che nota si tratta.

Tutto ciò avviene all'interno di un "sistema".
Per il paesi occidentali la rappresentazione delle altezze dei suoni viene fatta in base al sistema temperato, che si basa su una suddivisione dell'ottava composta da toni e semitoni sempre di uguale misura, ma in altre culture non avviene allo stesso modo! Le scale indiane e quelle arabe, ad esempio, prevedono uno spazio diverso del tono e del semitono, molto più elaborato; ecco spiegato il curioso "andamento esotico" delle loro melodie!
Alcuni sostengono che con l'orecchio assoluto si nasce: io credo che si possa ottenere, magari escogitando qualche piccolo "trucchetto". Io, ad esempio, ho imparato a riconoscere le note musicali basandomi sulla mia estensione vocale: riconosco quale sia la nota più bassa che riesco a cantare e la prendo come riferimento per individuare un altro suono (di diversa altezza).

Puoi trovare un simpatico gioco per allenare il tuo orecchio a questo indirizzo!

sabato 1 febbraio 2014

L'orecchio musicale

Nel mio ultimo post ho accennato qualcosa sull'orecchio musicale, ma essendo un argomento molto importante, vediamo di andare un po' più nello specifico: nel linguaggio comune, "avere orecchio" significa essere capaci di distinguere elementi acustici riuscendo a catalogare le più o meno evidenti differenze nei suoni e le loro caratteristiche, come l'altezza, il timbro, l'intensità e la durata.
Ovviamente l'orecchio va sviluppato: non tutte le persone nascono con un buon orecchio musicale, ma non è detto che non possano migliorare!
Un semplice esercizio adatto ad "allenare" il tuo orecchio, potrebbe ad esempio essere quello di ascoltare un brano che ti piace e provare a riconoscere i vari strumenti musicali; nel caso di un batterista, riconoscere i suoni dei tamburi e piatti che vengono percossi!

giovedì 30 gennaio 2014

Aneddoti - parte 4

Ovviamente le prime esperienze sulla batteria furono fantastiche, e pochi mesi dopo iniziai a suonare in una band, sano e puro Punk!!
Eh sì, come per molti altri, quella è stata la mia prima "scuola"!!
Essendo un genere musicale piuttosto "ignorante" (passatemi il termine), era perfetto per poter crescere, prendere confidenza con lo strumento, ed iniziare a sviluppare uno degli aspetti più importanti per un musicista: l'orecchio musicale.
Soprattutto per un batterista (generalmente privo di ogni sorta di spartito musicale, vedremo poi il perché), avere orecchio musicale è fondamentale: il riuscire a distinguere i vari suoni attraverso l'ascolto ed il memorizzare le strutture dei brani, sono alcuni dei requisiti più importanti per un batterista.

martedì 28 gennaio 2014

Aneddoti - parte 3

Ricordo che quel primo approccio con il pianoforte non mi aveva entusiasmato, forse anche a causa della mia giovane età: in quarta elementare non si può di certo pretendere di avere idee chiare!!
Infatti, l'anno dopo decisi di non proseguire il corso.
Arrivato alle scuole medie, mi lanciai nella sezione ad indirizzo musicale, che prevedeva la scelta di uno strumento fra il violino, il flauto, il saxofono, la chitarra, e il pianoforte.
Ed è lì che inizia la mia "carriera musicale": non potendo scegliere la batteria come strumento principale, decisi di approfondire il pianoforte, avendo successivamente la fortuna di poter frequentare un corso pomeridiano - collettivo - di percussioni, quindi di prendere anche qualche lezione di batteria.

domenica 26 gennaio 2014

Aneddoti - parte 2

Potrai immaginare un bambino di appena 8 o 9 anni, i cui massimi esponenti della musica erano i tanto acclamati Backstreet Boys e le altrettanto famose Spice Girls, cosa potesse immaginare pensando di poter suonare uno strumento come la batteria, inconsapevole di ogni difficoltà...!!
Comunque, poco dopo, rassegnato dal fatto di non poter tenere in casa uno strumento così ingombrante, "forze superiori" mi spinsero a valutare qualche alternativa, perché ormai la voglia di scoprire ed entrare nel mondo della musica si era completamente affermata.
La consapevolezza dell'importanza di uno strumento melodico (allora del tutto inconscia, oserei dire), mi avvicinò al pianoforte: cominciai così a frequentare un corso ed ebbi i miei primi approcci con gli strumenti a tastiera.

sabato 25 gennaio 2014

Aneddoti - parte 1

Fin da quando ero piccolo, ogni volta che "mi imbattevo" in uno strumento a percussione, ma più specificatamente in una batteria, rimanevo letteralmente incantato.
Non ci sono parole per descrivere ciò che provassi in quei momenti, ma seppur non mi fossi mai nemmeno avvicinato a quei tamburi, sentivo dentro di me una fortissima e inspiegabile attrazione "immotivata", dal momento che non sapevo nulla di musica e nulla sullo strumento in questione. Una cosa, però, era certa: volevo conoscere.
In me era già scoccata la scintilla della passione.

venerdì 24 gennaio 2014


Ok, mettiamo sapessi già che il pianoforte fosse uno strumento a corde... ma sapevi anche che queste corde venissero percosse?
Ecco, forse inizio davvero a sorprenderti... no? Va bene, ci ho provato :)
E se le corde vengono percosse, anche se mediante un meccanismo azionato dai tasti, e non con due semplici bacchette come avviene su una batteria, posso quasi dire che il pianoforte sia uno strumento a percussione! Potrei ricevere critiche in merito a questa affermazione, ma voglio sottolineare che si tratti di una mia idea personale... Comunque, il pianoforte NON rientra nella categoria "strumenti a percussione".
In ogni caso, ecco la prima analogia col secondo strumento in questione, la batteria (e le percussioni in generale).

giovedì 23 gennaio 2014

Introduzione

Ciao, benvenuto nel mio nuovo blog!!

Mi chiamo Daniele Rebaudo, ho 23 anni e sono qui per condividere con te una delle mie più grandi e vere passioni... LA MUSICA!
In particolare voglio parlare di due magnifici strumenti: il pianoforte e la batteria.
Forse ti starai chiedendo il perché di due passioni così "distaccate"... beh, è una domanda che mi è stata posta molte volte!
Posso dirti che non ci sia una ragione "concreta" di questa mia iniziativa; tuttavia ti posso assicurare che non sono "mondi" così distanti come sembrano, ma hanno degli elementi in comune che forse non conosci, o ai quali forse non avevi fatto caso... 
Ad esempio, sapevi che il pianoforte fosse uno strumento a corde? Magari ti sembrerà un'informazione scontata, ma quando a circa 8 anni mio fratello mi dimostrò ciò, scoperchiando un vecchio pianoforte verticale, io rimasi a bocca aperta!!